Sempre più spesso, oramai, si sente parlare dell’intolleranza caffè. Ma, effettivamente, come riconoscerla?
Quali sono i sintomi ai quali prestare attenzione?
Il caffè, con il suo aroma inconfondibile e il caratteristico sapore amaro è da secoli una delle bevande più amate ed anche più consumate in tutto il globo.
Non c’è dubbio: questa bevanda ha guadagnato sin dalla sua diffusione un posto speciale nella vita dell’uomo; tutt’oggi ci accompagna nelle giornate più frenetiche, non solo per ricaricarci, ma anche per donarci una piccola pausa gustosa.
Nonostante questo, molte persone presentano una sensibilità genetica al caffè che se sottovalutata potrebbe generare degli effetti negativi quale un aumentato rischio di infarto del miocardio non fatale.
Prima di approfondire questo aspetto andiamo a vedere cos'è l'intolleranza al caffè.
Intolleranza caffè - cos'è?
L'intolleranza al caffè è una condizione in cui il nostro organismo non riesce a tollerare adeguatamente alcuni componenti presenti nella bevanda, come la caffeina o altre sostanze chimiche.
Mentre spesso viene confusa con l'allergia al caffè, va precisato che le due condizioni sono differenti.
Nel caso dell’allergia, infatti, il sistema immunitario reagisce a specifici allergeni presenti nel caffè, provocando reazioni gravi e immediate, mentre nell'intolleranza, il problema risiede nell'incapacità di metabolizzare correttamente alcuni dei suoi componenti.
Le ragioni per cui alcune persone sviluppano l'intolleranza al caffè possono essere diverse. In alcuni casi, è semplicemente una questione di sensibilità individuale, dove il corpo non riesce a gestire adeguatamente la quantità di caffeina presente nella bevanda.
Altre volte, l'intolleranza può essere legata a problemi gastrointestinali preesistenti, come la sindrome dell'intestino irritabile o il reflusso gastroesofageo.
Inoltre, l'intolleranza caffè può essere influenzata da fattori genetici ed anche dalla propria età.
Alcune persone possono avere enzimi responsabili della metabolizzazione della caffeina meno efficienti, rendendole più suscettibili agli effetti indesiderati.
I sintomi dell'intolleranza al caffè
Come ti dicevo, ci sono degli specifici sintomi ai quali prestare attenzione qualora dovessero presentarsi subito dopo l’assunzione di caffè. Faccio riferimento, per esempio:
- Ai problemi gastrointestinali: dolori addominali, crampi, diarrea e/o nausea possono essere indicatori dell’intolleranza caffè:
- Alle palpitazioni e tachicardia: sensazione di battito cardiaco accelerato;
- Al nervosismo e ansia: sensazione di agitazione o inquietudine;
- Ai disturbi del sonno: difficoltà ad addormentarsi o a mantenere un sonno tranquillo;
- Al mal di testa: spesso causato dalla vasodilatazione indotta dalla caffeina;
- All’aumento della pressione arteriosa: la caffeina può temporaneamente alzare la pressione sanguigna.
Una volta diagnosticata l'intolleranza, è fondamentale evitare il caffè e le bevande contenenti caffeina. Tuttavia, ciò non significa dover rinunciare per sempre a un momento di piacere e relax.
Esistono molte alternative al caffè che possono soddisfare il desiderio di una bevanda calda e aromatica, come tè senza caffeina, tisane, orzo, o altre bevande a base di cereali o radici.
Test per la sensibilità genetica al caffè
La diagnosi dell’intolleranza può rivelarsi anche particolarmente complessa; per questo motivo è assolutamente importante che la persona tenga conto dei sintomi che possiede ogni qualvolta ne assuma anche una piccola quantità.
Solitamente, viene suggerito, prima di ogni altra cosa, di escludere tutte le ulteriori condizioni cliniche che possano generare i sintomi prima elencati. Questi, infatti, potrebbero sovrapporsi ai sintomi di altre condizioni; spetta a chi di competenza, poi, escludere le altre possibili cause del tuo malessere.
Si passa, poi, al test di eliminazione: è consigliabile, di fatto, eliminare il caffè e le bevande contenenti caffeina per un determinato periodo di tempo dalla propria dieta alimentare.
Durante questo periodo verranno attentamente monitorati i sintomi avvertiti così da comprendere se scompaiono o meno in relazione all’assunzione del caffè o alla sua eliminazione.
Attualmente, molto utilizzati sono i test del DNA per le intolleranze alimentari. Questi permettono di identificare le intolleranze analizzando il tuo DNA, fornendoti i risultati in un breve arco temporale. Attraverso di essi potrai valutare anche la tua sensibilità genetica al caffè.
Per spiegartene brevemente il funzionamento, il DNA viene prelevato tramite un tampone orale che viene strofinato all’interno delle guance del paziente.
Tale procedura è utile alla raccolta del campione dal momento che le cellule epiteliali della mucosa della bocca si depositano sul tampone stesso.
Il test non è per nulla invasivo ed è in grado di chiarire qualsiasi dubbio sulle proprie intolleranze. Lo stesso, di fatto, può essere un’ottima opzione per chi voglia scoprire le proprie intolleranze alimentari e migliorare il proprio stato di salute generale senza dover rinunciare per così tanto tempo ad un alimento – qualora non dovesse essere la causa del proprio malessere.
I nostri test sono di ultima generazione e permettono a tutte le persone che vi si sottopongono di ottenere informazioni rilevanti per il proprio benessere in poco tempo.
Conclusioni - Intolleranza caffè
L'intolleranza al caffè è una condizione reale e spesso sottovalutata, che può manifestarsi in diverse persone a causa di una varietà di fattori.
Mentre il caffè è ampiamente apprezzato per il suo sapore e gli effetti stimolanti, per alcune persone può rappresentare un nemico insospettato, causando sintomi sgradevoli che possono influenzare negativamente la qualità della vita.
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